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Dove: Nel regno della madre non-morta, cioè nella fantasia. Le madri infatti, per i figli, non muoiono mai. Il regno di questa madre è il regno del clown. Come si può far fuori una madre clown, ucciderla, metterla a tacere, farla sparire? Perché anche i figli di una clown reclamano il proprio spazio, nella vita come nell’arte!
Cosa: Chi pensa di sapere tutto sulle grandi figure comiche di questo Paese in realtà non sa nulla. Gardi Hutter non è una clown, è una filosofa. E una studiosa della morte. E madre di due figli. Ecco perché ha realizzato uno spettacolo con la sua famiglia, che può essere considerato una sorta di esercizio poetico alla nascita e alla morte.
Chi è morto, chi è vivo? Non è molto chiaro nell’azienda familiare alquanto atipica di “Gaia Gaudi”, in cui la nuova generazione rivendica i propri diritti. I figli di Gardi Hutter, la cantante Neda Cainero e il percussionista Juri Cainero, fanno parte del team creativo e si esibiscono per la prima volta insieme alla madre. Ovviamente anche la danzatrice Beatriz Navarro, cognata di Hutter, appartiene alla compagnia. In scena si comunica fra generazioni e culture diverse, in particolare tramite suoni gutturali o farfuglii.
Ma di fatto non c’è intesa, e soprattutto, perlomeno nella finzione scenica, i figli non hanno nessuna comprensione per ciò che Gardi è riuscita a raggiungere nel corso della sua vita: divenire immortale nei panni della donna delle pulizie «Hanna». Che eredità ingombrante per i giovani!
La donna delle pulizie è onnipresente: in otto produzioni e nell’arco di tutta la vita. Ogni cosa è «Hanna»nella percezione dei figli, è da sempre la Dea primordiale e la Madre della creatività. Perfino la preistorica «Venere di Willendorf», con le sue forme prosperose, sembra l’immagine scolpita del grembo fertile di «Hanna». Ma ora deve andarsene! La Mamma deve morire una volta per tutte!
“Gaia Gaudi” è una Genesi al femminile d’impronta beckettiana. Ma questo«Finale di partita»ha un aspetto in più, piazzato in mezzo alla faccia: Hutter & Co riescono a far credere al loro pubblico che l’arte di morire si possa imparare. E un naso rosso trasforma la morte in uno scherzo.
(Daniele Muscionico)
Con/di
Gardi Hutter, Neda Cainero, Juri Cainero, Beatriz Navarro
Regia/Coautore
Michael Vogel
Musica
Juri Cainero, Neda Cainero
Choreografia
Beatriz Navarro
Assistenza alla regia
Heleen Klooker
Costumi
Valentina Rinaldi
Ogetti scenici
Mafalda da Camara, Beatrice Hutter
Costruzioni
Thomas Fri Freydl
Grafica
Enea Toldo
Team coaching
Marianne und Ivan Verny
Tecnica tournee
Raffaella Benini, Rebecca Vonlaufen, Marius Kirch
Coproduzione
Theater am Hechtplatz, Zürich, LuganoInScena, LAC Lugano, Theaterhaus Stuttgart
Prima svizzera - 18 settembre 2018 al Theater am Hechtplatz, Zurigo
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