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Der letzte Schnee

dal romanzo di Arno Camenisch

Jonas Knecht

16.05.2020—18h00

durata 1h35 - annulé/abgesagt/annullato

Come cambierà la realtà se, in futuro, durante l’inverno, non nevicasse più? Se gli sport invernali, parte integrante dell’identità nazionale, rimanessero soltanto un lontano ricordo? Cosa resterà una volta che questo fondamento si sarà letteralmente sciolto sotto i nostri piedi?

Nel romanzo breveUltima nevedi Arno Camenisch, dal tono inconfondibilmente laconico e grigionese, Paul e Georg attendono davanti alla loro sciovia, un impianto di risalita che ha visto di certo giorni migliori. Tutto è pronto: le ancore sono appese alla fune, l’insegna «Aperto!»è al suo posto. Però mancano i clienti e manca la neve. E quindi viene a mancare anche il senso. Vladimiro ed Estragone di Beckett si ritrovano nel mezzo delle Alpi svizzere e il teatro dell’assurdo assume una vena malinconico-elvetica. Tanto poetica quanto attuale.

Paul e Georg aspettano. Aspettano speranzosi. Aspettano innervositi. E infine disillusi. Prima era così bello. Ma ora... Hanno molto tempo per filosofare, il confine fra le grandi domande e quelle più banali è sottile, e l’ironia dei due grezzi compari, interpretati da Jonathan Loosli e David Berger in tuta da sci anni Ottanta, è arguta quanto il disgelo imperante.

A prima vista, al Konzert Theater Bern, sembra che il direttore artistico del Teatro di San Gallo, Jonas Knecht, abbia prelevato i due personaggi direttamente da una valle alpina per catapultarli sul palcoscenico – con tanto di abete accanto alla baracca dello skilift e ciarpame vario al suo interno. Nello spazio scenico aperto risuona ampiamente la tonalità del romanzo.

Fin qui la messinscena rimane fedele al testo. Ma le trasposizioni sceniche di romanzi hanno bisogno di un’ulteriore dimensione, il mezzo teatrale deve poter esprimere i suoi punti di forza. L’apparente naturalismo viene quindi sottilmente minato e portato ad absurdum: da un lato tramite la musica dal vivo di Anna Trauffer che oscilla tra i suoni suggestivi di un cristallofono e adattamenti di Mahler, creando una sorta di doppiofondo; e dall’altro tramite l’espediente registico di contrapporre ai due montanari due invisibili ma efficienti specialisti della fugacità. Spettrali senza risultare sinistri, si sbarazzano di tutto ciò che non serve più. Cosa può essere eliminato? Il risultato, alla fine di questo requiem di 95 minuti, spaventa nella sua laconicità più di quanto sorprenda.

Tobias Gerosa

  • Crediti

    Regia
    Jonas Knecht

    Con
    David Berger, Luka Dimic, Mathis Künzler, Jonathan Loosli

    Scenografia e costumi
    Markus Karner

    Musica
    Anna Trauffer

    Sounddesign
    Albrecht Ziepert

    Drammaturgia
    Michael Gmaj

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