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Purgatorio

Ariel Dorfman

Carmelo Rifici

francese, tedesco

26.05.2017—21:00

durata 1h15 – In italiano – Sopratitoli francese, tedesco

Purgatorio evoca solitamente quel luogo di mezzo in cui si trovano i pentiti pronti a espiare i peccati, in attesa di un’assoluzione. Nella messa in scena di Purgatorio di Carmelo Rifici, tratta dall’omonimo testo dello scrittore e drammaturgo Ariel Dorfman, il dramma invece si colloca in un purgatorio metaforico, astratto e claustrofobico, da cui si può sì uscire, ma dove si ritorna comunque.

In scena un uomo e una donna, interpretati da due superbi attori: Laura Marinoni e Danilo Nigrelli. Da un lato una camera in stile anni ’70 e dall’altro un letto di fronte al quale sono poste una poltroncina e una telecamera. In alto uno schermo ritma le fasi dello spettacolo, rendendo visibili al pubblico altri due personaggi non presenti in scena ma di essenziale importanza: i figli di questa coppia “scoppiata”. Il dialogo è serrato: domande e risposte, quasi un interrogatorio, in un continuo confronto, con l’obiettivo, più che di punire o espiare, di una faticosa ricerca di sé. Un tentativo, attraverso le parole e i ricordi, di redimersi da un tragico destino. Ma lo spettacolo ci lascia nel mistero e nel dubbio: chi è la vittima? E chi il carnefice?

Il testo di Dorfman si sviluppa in una costante suspence, rendendo impossibile riconoscere la vittima e il carnefice; ci racconta invece che il purgatorio siamo noi stessi, è la via dolorosa per “ri-conoscerci” e ci rimanda al mito. 

“Il tema della riscrittura tragica”, afferma Rifici, “è alla base delle scelte delle nuove produzioni. Il mito ci aiuta da sempre a muoverci nell’universo delle domande: chi siamo, verso dove andiamo?[…] Medea si vendica di un Occidente che non le riconosce il suo Status quo, la sua identità di diversa. […] Ma dove sta la verità? Chi è responsabile della violenza furiosa di Medea? Chi è responsabile, oggi, dell’esodo spaventoso di vittime che si muovono verso un occidente che le teme?”.

Un dramma costruito con sapienza, teso, che trascina lo spettatore in un intelligente e necessario gioco di specchi.

Tiziana Conte

  • Crediti

    Con
    Laura Marinoni, Danilo Nigrelli

    Scenografia e costumi
    Annelisa Zaccheria

    Musica
    Zeno Gabaglio

    Soprano
    Sandra Ranisavljevic

    Luci
    Matteo Crespi

    Video
    Roberto Mucchiut

    Assistente regia
    Vittorio Borsari

    In Video
    Edoardo Chiodi e Michelangelo Colella

    Produzione
    LuganoInScnea

    Coproduzione
    Lugano Arte et Cultura, Cultura e ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione

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