selection
«Immaginiamo una cosa semplice» dice la nota di regia di “Quitter la terre” (“Lasciare la terra”). Immaginiamo una soluzione che permetta di liberare la terra dai suoi abitanti per alcune generazioni in modo da concederle una fase di recupero. Visto che gli uomini si sono rivelati incapaci di regolare il loro impatto sull'ecosistema, il pianeta, giunto al punto di saturazione demografica e all'esaurimento delle proprie risorse naturali, avrebbe bisogno di una rigenerazione.
Per far fronte a tale situazione, un determinato personaggio, di cui non si sa quasi nulla, ha ideato una soluzione radicale: una parte dei terrestri verrebbe rapita a sua totale insaputa, mentre l'altra, sterilizzata, finirebbe per estinguersi da sé. I primi verrebbero lanciati in orbita attorno alla terra all'interno di capsule spaziali.
In scena, l'autore, nonché regista e attore Joël Maillard e l'attrice Joëlle Fontannaz interpretano il ruolo di due conferenzieri che riferiscono quanto si sa su questo esperimento che, pur non essendo mai stato messo in pratica, è stato elaborato con grande precisione e può quindi essere presentato grazie a misteriosi documenti e strumenti ritrovati in uno scatolone.
Da conferenzieri, Joël e Joëlle si trasformano progressivamente in alcuni dei protagonisti di quest'avventura, permettendoci così di entrare in una navicella spaziale, di capirne il funzionamento e l'organizzazione sociale.
Con umorismo e fantasia, Joël e Joëlle ci trascinano in uno dei temi preferiti della letteratura e del cinema di fantascienza, ovvero l'utopia di un nuovo ordine sociale. Attraverso la sconfinata immaginazione di un inventore fittizio, “Quitter la terre” solleva problematiche ambientali, economiche e demografiche scottanti che rappresentano le sfide delle future generazioni.
Dopo avere conseguito il diploma del conservatorio d'arte drammatica di Losanna, Joël Maillard ha esordito come autore e attore in un collettivo: la compagnia Eponyme. Nel 2010, con l’intenzione di mettere in scena i propri testi, ha fondato SNAUT. Ha inoltre lavorato, in qualità di attore, per molti registi romandi e, di recente, al fianco di Jeanne Balibar, Victor Lenoble e Jacques Bonnaffé, nello spettacolo “La fabrique des Monstres”, realizzato da Jean-François Peyret al Théâtre Vidy - Lausanne.
(Karine Grasset)
Testo
Joël Maillard
Regia
Joël Maillard
Con
Joëlle Fontannaz, Joël Maillard
Luce
Dominique Dardant
Suono
Jérémie Conne
Modelli e disegni
Christian Bovey
Video
Daniel Cousido
Musica
Louis Jucker, Skander Mensi
Costumi
Tania d’Ambrogio
Fotografie
Jeanne Quattropani, Alexandre Morel
Direzione di produzione
Jeanne Quattropani
Produzione
SNAUT
Coproduzione
Arsenic – Centre d’art scénique contemporain, Lausanne
Lausanne Fédération d’Associations de Théâtre Populaire (FATP)
Prima svizzera - 6 giugno 2017 all'Arsenic – Centre d’art scénique contemporain, Lausanne
Sopratitoli (tedesco)
Dóra Kapusta
Partenariati & Collaborazioni 2025