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«Whenever I am on stage, I constantly try to prove to the other how human I actually am.
This time around I thought that I shall attempt to fit in to different roles of different women that occupied the stages in Europe, and maybe within that, I will be able to find me.»
«Go Go Othello» è un one-woman show brillante e umoristico, accompagnato da un leggero one-man showmusicale alla tastiera. Prendendo spunto da Otello – l’unico protagonista esplicitamente nero della letteratura teatrale occidentale, che qualche tempo fa aveva scatenato un dibattito sul cosiddetto blackfacing – Ntando Cele si cala nei panni di vari performer neri, uomini e donne, tra cui un comico, una cantante d’opera, una go-go girl, una rapper, una ballerina di flamenco e una ballerina di burlesque, nella cornice di uno squallido quanto affascinante locale notturno. Tramite il corpo, la parola e il canto, analizza ed esplora ciò che potrebbe avere significato per questi artisti e artiste esibirsi in quanto star di colore davanti a un pubblico in prevalenza bianco. Cosa vuol dire avere successo nel mondo dello spettacolo «sotto lo sguardo dei bianchi»che in te vedono e sognano sempre e solo l’«esotico»e lo «straniero»? Quali sono i meccanismi? Qual è il prezzo da pagare? E quali compromessi comporta? Fino a che punto ti lasci strumentalizzare o strumentalizzi tu stesso l’aspettativa che ti piomba addosso dalla platea? Con elementi documentari nel testo e spietati primi piani proiettati in video, lo spettacolo crea un tale grado di intensità da farci inorridire di fronte al nostro stesso «sguardo bianco».
«Sono cresciuta con la consapevolezza fisica, emotiva e mentale che il colore della mia pelle stabilisce il modo in cui sono accolta ovunque io vada. Non importa quanto io mi sforzi di avere un influsso», scrive Ntando Cele. L’artista vive a Berna. Sia per strada sia nei ruoli che interpreta, sente di essere sempre percepita come «un fenomeno»anziché come una persona o un’artista individuale. In che modo sarebbe possibile, in quando artista nera, calcare la scena non in primo luogo come artista nera, ma «semplicemente come essere umano»?
Performance
Ntando Cele
Konzept / Idee / Ko-Regie
Ntando Cele / Raphael Urweider
Text
Raphael Urweider
Komposition / Live Musik
Simon Ho
Komposition / Loops / Beats
Michael Sauter
Choreographie
Chera Mack
Lichtdesign / Technik
Maria Liechti
Tontechnik
Valerio Rodelli
Kostüm
Rudolf Jost
Kostümassistenz
Isabela Gygax
Ankleiderin
Faten Alabbas
Bühne
Beni Küng
Bühnenassistenz
Jacqueline Weiss
Outside Eye Video
Phoebe Boswell. Outside Eye
Text
Myah Jeffers
Outside Eye Kontext
Izabel Barros
Fotos
Janosch Abel
Grafik
Lopetz Büro Destruct
Videoaufzeichnung / Trailer
Jost Nyffeler
Diffusion
Théâtre Vidy-Lausanne
Produktionsleitung
Boss & Röhrenbach
Produktion
Manaka Empowerment Prod
Koproduktion
Schlachthaus Theater Bern, Théâtre St-Gervais Genève, Théâtre Vidy-Lausanne, Kaserne Basel (Expedition Suisse)
Übersetzung Übertitel Englisch-Deutsch
Raphael Urweider
Übersetzung Übertitel Englisch-Französisch
Marius Schaffter