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in una riscrittura di Dietmar Dath
Questa sera bisogna decidere se seguire i notabili nell’anticamera, dove regna la libertà di espressione (certo, anche per il pubblico) e dove va ancora eletto il presidente dell’assemblea, o se rimanere seduti ad ascoltare la relazione che presenta Tomas Sockmann, non più medico dello stabilimento termale ma ormai nemico del popolo. Gli animi s’infiammeranno comunque. Quando è che gli argomenti cederanno il posto alle urla? Fin dove si può arrivare a nome della verità?
Ciò che Ibsen scrisse nel 1882 è ancora attuale e continua ad esserlo. L’autore Dietmar Dath e il regista Stefan Pucher, come dimostrano nella messa in scena allo Schauspielhaus di Zurigo, hanno saputo trasporre questa opera teatrale nella realtà di oggi, sia linguisticamente che dal punto di vista del contenuto. Le risorse minerarie sono state date in leasing: queste news non vanno pubblicate nella “Voce del Popolo”, bensì sul portale aperto della democrazia “DEMOnline” della bloggista Hovstad (Tabea Bettin). Pubbliche relazioni o informazione, pubblicare o non pubblicare? Il fatto è che con la democrazia in rete tutto avviene live, le decisioni diventano politiche e devono essere prese più in fretta.
Questo non è un problema per l’“amministrazione comunale più progredita di tutti i tempi”, con tanto di collegamenti digitali, dolce sonorizzazione live e prevenzione sanitaria per tutti. Così la pensa Tomas Stockmann (Markus Scheumann), il medico dei bagni termali, che intende mettere online i suoi temibili risultati. Ma in fondo chi è che decide cosa pubblicare e quando? Anche Peter Stockmann (Robert Hunger-Bühler), fratello di Thomas e borgomastro, conosce bene i nuovi media e sa sfruttare a scopi personali con grande abilità la open governance. Markus Scheumann e la sua grinta caricano questa lotta tra principi di straordinaria energia.
Dath traspone il lavoro teatrale nella realtà odierna. La scenografia del regista Pucher la depone sotto il microscopio del gelido laboratorio che è il palcoscenico di Barbara Ehnes. I personaggi in scena ci vengono presentati così come si presenta a loro il modello dello stabilimento termale: al centro, su uno sfondo oscuro, sgocciolante e minaccioso. In fondo, sotto la superficie hightech non è cambiato nulla. Ecco un’opera teatrale sull’e-democrazia nel 21° secolo.
Tobias Gerosa
Con
Tabea Bettin, Sofia Elena Borsani, Robert Hunger-Bühler, Isabelle Menke, Matthias Neukirch, Nicolas Rosat, Markus Scheumann, Siggi Schwientek
Musica Live
Becky Lee Walters
Video Live
Ute Schall
Scenografia
Barbara Ehnes
Luci
Frank Bittermann
Costumi
Annabelle Witt
Musica
Christopher Uhe
Drammaturgia
Andreas Karlaganis
Produzione
Schauspielhaus Zurich
Partenariati & Collaborazioni 2025