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Meet & Greet con gli studenti dell'Accademia Dimitri Verscio dopo la performance
Un grande palcoscenico, vuoto. Insomma, non ci si attende niente di spettacolare. Un uomo sale sul palco e occupa timidamente la scena senza più riuscire a lasciarla per un’ora buona, anche se è evidente che farebbe qualsiasi cosa pur di non essere lì. Per tutto il tempo il palco lo bracca e lo ricaccia fuori da ogni buco in cui prova ad infilarsi e si ritrova continuamente sull’assito grezzo e scuro e sotto le luci della ribalta. Sì, perché in questo spazio anche le luci fanno quello che vogliono e di quando in quando si sentono persino rumori indesiderati. Ma lui vaga, si arrampica, salta, si tuffa, vola, inciampa, volteggia e si smarrisce con tale virtuosità e leggerezza da sembrare del tutto naturale. In realtà, è il massimo che una persona e il suo spazio vuoto possono dare.
«È il pubblico a dar vita allo spettacolo» dice Marc Oosterhoff. Ed effettivamente si potrebbe pensare che strizzando gli occhi, lui sparisca, non ci sia più, che sia stato uno scherzo della fantasia, che si è consumato solo nei nostri occhi. Una visione onirica, un’astrazione di questo triangolo magico: palco, protagonista, pubblico. The beauty is in the eye of the beholder e il resto lo chiamiamo magia. Sì, perché pur sapendo che questa magia in realtà è la combinazione di massima precisione, equilibrio, sincronia, virtuosità e tecnica scenica eccelsa, trucchi e finzioni, finiamo ugualmente per rimanerne stregati.
Julie Paucker
Marc Oosterhoff, vincitore del June Johnson Newcomer Prize 2023 assegnato dall’Ufficio federale della cultura, ha iniziato la sua formazione all’Accademia Dimitri di Verscio. Successivamente si è specializzato in uno sport di combattimento in Cina; ha corso come traceur nell’allenamento del parkour in spazi urbani e infine ha svolto una formazione in danza contemporanea alla Manufacture di Losanna. Nonostante la sua giovane età – è nato nel 1990 a Yverdon-les-Bains (Vaud), si è già aggiudicato diversi premi tra cui il Junior Jury Prize del Momix-Festival in Francia, e il premio giovani talenti della Fondation vaudoise pour la culture.
Concetto, regia e interpretazione
Marc Oosterhoff
Assistente e collaboratrice artistica
Latifeh Hadji
Collaborazione drammaturgica
Eric Vautrin
Sguardo magico
Arthur Chavaudret
Ricerca, concetto e realizzazione sonora
Maxime Steiner
Ricerca e concetto sonoro
Olivia Pedroli
Concezione Scene
Léo Piccirelli
Direzione tecnica e disegno luci
Leo Garcia
Assistente alla direzione tecnica
Laurie Gerber
Regia luci, suono e spazializzazione del suono
Filipe Pascoal, Armand Pochon
Direttori e direttrici di scena
Marius Barthaux, Sophia Meyer, Marco Bataille-Testu
Realizzazione delle scene
Ateliers du Théâtre Vidy-Lausanne
Accessori
Carole Allemand, Cédric Oosterhoff et Mathieu Dorsaz
Costumi
Marie Jeanrenaud
Trucco
Nathalie Monod
Direttrice di produzione
Mariana Nunes
Amministrazione
Valérie Niederoest
Diffusione e responsabile di tournée
Isabelle Campiche
Produzione
Cie Moost
Sostegno
Con il sostegni de la Fondation d’entreprise Hermès – Festival Transforme
Coproduzione
Théâtre Vidy-Lausanne , Comédie de Genève Les 2 Scènes, Scène nationale de Besançon Saison culturelle CO2, Théâtre du Jura