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Anne Bisang et Camille de Pietro / Théâtre populaire romand - Centre neuchâtelois des arts vivants La Chaux-de-Fonds
1989. In un agglomerato urbano del Giura neocastellano, probabilmente nelle vicinanze di Le Locle o di La Chaux-de-Fonds. Ciò che accade nel mondo, qui arriva solo in maniera filtrata. Qui ci si concentra sulle condizioni del tempo e sulle preoccupazioni riguardanti il lupo, o su qualsiasi diceria degli ultimi giorni. Nebbia, depressione di novembre, una piazza desolata con la stazione degli autobus e dietro i campi. Lo scialbo splendore del business locale dell’orologeria, che sembra essere l’unica via verso il successo e verso il mondo esterno. Eppure anche qui, i giovani si sentono toccati dalla caduta del muro e dal fallimento del primo vertice sul clima. Forse solo perché pensano che dovrebbero esserne toccati.
L’opera teatrale dell’autrice francese Magali Mougel, scritta per il Théâtre populaire romand di La Chaux-de-Fonds, è ambientata in questo momento storico di radicale cambiamento: Ghetto Blaster, Dock Martins, minigonne, un po’ di glitter: è la fine degli anni Ottanta. Eppure tutto ciò che viene discusso in quel momento - a dipendenza del personaggio in modo più appassionato o più cinico - sembra un inventario del presente. Arricchito però di elementi mistici, rafforzati dalle immagini suggestive, quasi impercettibilmente commoventi della giovane cineasta Camille de Pietro. Qui le giovani persone sognano di grandi ricchezze, di un’America che mantiene ciò che promette: dell’«american way of life». Sognano di amore e di resistenza, anche se magari quest’ultima arriva da destra.
«I want it all and I want it now» – è quanto citava anche un brano del 1989. Qualcosa deve cambiare, qualcosa deve rompersi, deve essere demolito o ridotto in cenere. La generazione più vecchia si propone con i suoi ideali, che non sono al passo coi tempi. O l’amico della sabbiera del parco giochi, che ostinatamente gratta via le svastiche dalla fermata dell’autobus, che comunque saranno di nuovo lì il giorno successivo. Si potrebbe, a ragione, criticare anche l’establishment: per le sue chiacchiere sullo champagne, per la sua premura nei confronti dell’educazione infantile, o per l’esagerazione intorno a un arrosto cotto a bassa temperatura, probabilmente servito su una tovaglia bianca.
E poi ci sono il lupo e quell’eremita nel bosco vicino, oltre a una comunità locale capace di riportare l’ordine basandosi sul proprio istinto...
Questo pantheon delle voci individuali e delle fantasie corali di una piccola città piena di ribellioni, ma anche di crollo dei valori, non manca di disponibilità ad agire, ma nemmeno di brutalità ed esclusione. «Ça commence par le feu» descrive un momento che racchiude la possibilità di progresso. O di catastrofe. Spetta a noi, come ci sembra di sentire da sempre, decidere quale delle due opzioni scegliere.
Julie Paucker
Anne Bisang, regista e da più di 10 anni direttrice del Théâtre populaire romand (TPR) a La Chaux-de-Fonds, ha incaricato Magali Mougel di scrivere un’opera teatrale per il suo teatro e la sua regione. I video di Camille de Pietro e la musica di Elie Zoé conferiscono alla pièce una dimensione cinematografica, mentre l’allestimento di Anna Popek e Anna Van Bree garantisce il riferimento temporale. L’opera è stata realizzata in collaborazione con il POCHE/GVE. Ha riscosso un grande successo nella sua città di origine, ma anche in tournée.
Di: Magali Mougel
Con: Françoise Boillat, Angèle Colas, Yann Philipona, Dylan Poletti, Juliette Vernerey, Philippe Vuilleumier / A l'écran Fanny Künzler, Isabelle Meyer, Yara Marti
Autrice: Magali Mougel
Concetto: Anne Bisang et Camille de Pietro
Regia: Anne Bisang
Scenografia: Anna Popek
Video: Camille de Pietro
Costumi: Anna Van Bree
Musica: Elie Zoé
Drammaturgia: Sélima Chibout
Luce: Jonas Bühler
Suono: Fred Jarabo
Assistenza: Camille Charlotte Roduit
Diffuzione: Jehanne Carnal
Produzione: Théâtre populaire romand - Centre neuchâtelois des arts vivants - Jehanne Carnal
Coproduzione: POCHE/GVE
Sostegno: Fondation Philanthropique Sandoz, Fondation culturelle BCN, Fondation Ernst Göhner, Fondation Casino Neuchâtel, Fondation Jan Michalski
Con il sostegno di Viteos
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