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Blutbuch

Kim de l'Horizon

Sebastian Schug / BÜHNEN BERN

sab 24.05. — 19:30 — Chollerhalle Zug

durata 105' (SENZA PAUSA) – tedesco – Sopratitoli francese

«Caro faggio sanguigno, come fa una persona a diventare grande e forte come te?» È la domanda che Kim rivolge al grande faggio rosso del giardino di sua nonna.  

«Oh Kim, come posso diventare grande e forte come te?» Questo è ciò che i lettori potrebbero chiedersi immergendosi in questo libro. Se si confrontassero davvero con il mondo emotivo incredibilmente intricato, altamente sensibile, ma anche cruento e implacabile della voce narrante di Kim, permettendogli di coinvolgerle.

Perché è solo così che si approda in questo mondo di Kim e alla sua «Grossmeer» (nonna in dialetto bernese), che sembrano tanto familiari quanto mostruosi. Percorrere questa sentiero ha un prezzo, occorre liberarsi da zavorre, lasciare andare certezze ed essere disposti a vedere infranta qualche verità. Verità che rendono il nostro mondo chiaro, binario, strutturato. E sì, naturalmente ci rendiamo conto che il non binario è più ampio, più libero, più complesso, più difficile, più doloroso – e più vero.

È probabile che la giovane Lucia Kotikova si sia posta la stessa domanda quando si è imbattuta in questo testo: «Come posso diventare grande e forte come te?». Come fa un o una performer a cogliere la complessità che caratterizza questo testo, come i tanti e le tante Kim? Lei ci riesce magnificamente e questo è dovuto principalmente al fatto che tutto ciò che fa è incompiuto, abbozzato, lacerato - e tuttavia sempre intenso e completamente dedito al momento. Lucia Kotikova mette il proprio corpo a disposizione di un corpo di testo, dice «io» e «Grossmeer», diventa triste, tenera, arrabbiata, appassionata, eppure rimane sempre una performer, interprete di qualcosa cui desidera sottrarsi, che rimane e deve rimanere incompiuto.

La messa in scena di Sebastian Schug lascia alla sua protagonista e al testo di Kim de l’Horizon una grande libertà. Nessuno spettacolo è uguale all’altro, poiché l’attrice decide quali passaggi interpretare per un determinato pubblico: dopo tutto, non tutto è possibile. Comunica ininterrottamente con il pubblico, discute di quello che sta per fare e poi si lascia completamente assorbire e consumare dal mondo radicale e al contempo ricco di umore di Kim.

Julie Paucker

 

Il romanzo d’esordio di Kim de l’Horizon, «Blutbuch» (2022), è entrato dapprima nella shortlist del Premio tedesco del libro, poi ha ricevuto una nomination in Svizzera e, con grande scalpore, ha vinto il Premio svizzero del libro subito dopo quello tedesco. Da allora, Kim de l’Horizon ha assunto il ruolo di una sorta di figura culto dell’identità non binaria. Nella rappresentazione del romanzo a Zurigo, Kim ha recitato insieme all’ensemble. Al Bühnen Bern, dove Kim de l’Horizon ha già svolto per un anno la funzione di autore/autrice residente nell’ambito dello Stücklabor, con la regia di Sebastian Schug, il testo assume una forma completamente nuova, che si affida interamente alla sua interprete. L’attrice Lucia Kotikova, al suo primo ingaggio al Bühnen Bern dalla stagione 2021/22, è stata premiata come «giovane attrice dell’anno», tra l’altro per il suo monologo «Blutbuch».

  • Crediti

    Di: Kim de l'Horizon
    Con: Lucia Kotikova
    Autrice: Kim de l´horizon
    Regia: Sebastian Schug
    Scenografia: Nicole Zielke
    Costumi: Nicole Zielke
    Drammaturgia: Julia Fahle
    Luce: Reto Dietrich
    Assistenza: Federica Egli
    Direzione dello spettacolo serale: Lisa-K. Breuer

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